Kevin Durant: il Miami Heat 'felice' della rottura del Big 3 Thunder (Netflix)

Kevin Durant: il Miami Heat 'felice' della rottura del Big 3 Thunder (Netflix)

Quando Kevin Durant, ala dei Phoenix Suns e 15‑volte All‑Star ha parlato davanti alle telecamere di Netflix Entertainment LLC nella seconda stagione di Starting 5Los Gatos, California, è emerso un dettaglio che ha subito acceso i social: il Miami Heat sarebbe stato “così felice” quando l'Oklahoma City Thunder ha smantellato il suo Big 3 nel 2012. La rivelazione, avvenuta il 19 giugno 2025, ha riacceso un dibattito che dura da più di un decennio sulla differenza tra superteam e opportunità perse.

Il contesto: il Big 3 dei Thunder e le ambizioni della NBA

Il Thunder aveva costruito un trio storico – Kevin Durant, James Harden e Russell Westbrook – tra il 2010 e il 2012. Questi tre guardiani erano stati selezionati nei tre draft consecutivi (2007, 2008, 2009) e avevano già condotto la squadra alla finale NBA del 2012, perdendo contro il Miami Heat guidato da LeBron James, Dwyane Wade e Chris Bosh. Gli esperti del periodo parlarono subito di una possibile dinastia, ma la realtà si è dimostrata più complessa.

Il 27 ottobre 2012, il Thunder ha scambiato Harden con gli Houston Rockets in cambio di Kevin Martin, Jeremy Lamb e quattro scelte future. L’operazione, all’epoca vista come una mossa finanziaria, è stata descritta da Durant stesso nel documentario come "non solo una sorpresa, ma anche una decisione che non aveva nulla a che fare con i soldi".

Le dichiarazioni di Durant nel documentario

Nel primo episodio di Starting 5, Durant ha dichiarato apertamente: "Il resto della NBA aveva paura di quello che stavamo costruendo". Ha poi aggiunto che il Miami Heat era tra le franchi che “erano felici” quando il Thunder ha rotto il Big 3. Segundo, ha spiegato che i fan di Oklahoma City lo ritenevano responsabile di aver “tolto loro un ipotetico titolo”.

Le parole hanno scatenato una serie di reazioni online. Alcuni tifosi hanno chiesto perché Durant, ora al Houston Rockets, abbia sorpreso così apertamente, mentre altri hanno difeso la sua onestà, sostenendo che la verità finora era rimasta a lungo sepolta.

Reazioni del Miami Heat e le trattative recenti

Il presidente delle operazioni di basket del Miami Heat, Pat Riley, non ha commentato direttamente le affermazioni di Durant, ma è noto che la dirigenza del club aveva tentato di aggiudicarsi il suo nome nell’estate 2025. Secondo l’insider di ESPN Shams Charania, il Heat aveva proposto uno scambio che includeva Jaime Jaquez Jr., Nikola Jovic, Haywood Highsmith e il vicescelta numero 20, ma la proposta è stata respinta.

Il direttore generale del Miami Heat, Micky Arison, ha dichiarato che “non includevamo Kel’el Ware in nessun pacchetto” e che la trattativa è fallita per differenze di valutazione sul futuro della squadra. Nel frattempo, il club ha continuato a costruirsi intorno a Jimmy Butler, che ha firmato un’estensione da tre anni per 145,9 milioni di dollari nel 2023.

Le notizie di quel periodo sono state riepilogate da Bleacher Report, che ha indicato una controfferta del Heat contenente Andrew Wiggins, Terry Rozier e diverse scelte di draft. Tuttavia, il 23 giugno 2025, il Phoenix Suns ha concluso lo scambio con i Rockets, mandando Durant a Houston in cambio di Jalen Green, Dillon Brooks, la scelta numero 10 del draft e cinque seconde‑round.

Cosa significa per il panorama NBA

Le dichiarazioni di Durant hanno riaperto una discussione più ampia su quanto le decisioni di mercato influiscano sul successo sportivo. Se il Thunder avesse mantenuto il suo Big 3 fino al 2014, alcuni analisti, come il commentatore di ESPN Adrian Wojnar, ipotizzano che la squadra avrebbe potuto rivaliizzare la “era delle superteam” dominata da Golden State e Miami.

D’altra parte, il documento di Netflix ha mostrato come le rivalità interne e le ambizioni personali abbiano modellato la lega. Il fatto che il Heat – tradizionalmente considerato un “cattivo” dei Big 3 di LeBron – abbia segretamente celebrato la fine del loro avversario, aggiunge uno strato di strategia psicologica alle trattative più recenti.

Prospettive future e prossimi passi

Guardando al futuro, la NBA è ancora in una fase di ricostruzione. Il Thunder, ora guidato da Shai Gilgeous‑Alexander, sta cercando di rimanere competitivo con un mix di giovani talenti e acquisti mirati. Il Miami Heat, invece, sembra intenzionato a rimanere nella corsa ai titoli, puntando su Butler, Bam Adebayo e, se la finanza lo permette, su un possibile ritorno di un ex‑All‑Star.

Nel frattempo, la seconda stagione di Starting 5 continuerà a spulciare altre verità nascoste. La produzione di Netflix Entertainment LLC ha confermato che la terza stagione sarà dedicata alle dinamiche di mercato post‑COVID, includendo interviste con agenti, dirigenti e star emergenti.

Domande frequenti

Perché il Miami Heat sarebbe stato "felice" della rottura del Big 3 dei Thunder?

Secondo le parole di Kevin Durant, il Heat vedeva la separazione del trio come una riduzione della concorrenza diretta. Con il Big 3 disgregato, il percorso verso il titolo diventa più gestibile, soprattutto perché il Heat aveva già sperimentato il potere di una superteam propria (LeBron, Wade, Bosh).

Cosa ha spinto il Thunder a scambiare James Harden nel 2012?

Il deal, annunciato il 27 ottobre 2012, ha incluso Kevin Martin, Jeremy Lamb e quattro scelte future. Durant ha affermato che la decisione non era motivata dal fatturato, ma da una valutazione a lungo termine della costruzione della squadra.

Come si collegano gli ultimi scambi di Durant alle dichiarazioni del documentario?

Il trasferimento di Durant da Phoenix a Houston, conclusosi il 23 giugno 2025, ha dimostrato che il mercato è ancora in fermento. Le sue parole nel documentario hanno evidenziato che le decisioni di scambio sono sempre state parte di un gioco più grande, dove team come il Heat valutano costantemente ogni movimento.

Quali sono le implicazioni per la futura competitività del Thunder?

Con Shai Gilgeous‑Alexander al timone, il Thunder punta a ricostruirsi attorno a giovani promettenti e a scelte di draft. La lezione del Big 3 infranto potrebbe spingerli a mantenere coesione a lungo termine, evitando scambi improvvisi.

Il documentario avrà ripercussioni sul mercato delle stelle NBA?

Probabilmente sì. Rivolgere i riflettori su decisioni passate rende gli agenti più cauti e i dirigenti più trasparenti. Le rivelazioni, come quelle di Durant, potrebbero influenzare le trattative future, soprattutto quando le franchi valutano l’impatto di potenziali superteam.

Riguardo l'Autore
Gabriele Belluomini
Gabriele Belluomini

Sono Gabriele Belluomini, un esperto nel campo dell'assistenza sanitaria con una grande passione per la scrittura. Ho dedicato la mia carriera allo studio e alla ricerca delle migliori pratiche sanitarie, con l'obiettivo di migliorare la qualità della vita delle persone. Mi piace condividere le mie conoscenze e le mie esperienze attraverso articoli e pubblicazioni sul tema della salute e del benessere. Collaboro regolarmente con riviste e blog del settore per diffondere informazioni utili e aggiornate. Sono convinto che la prevenzione e l'educazione siano fondamentali per promuovere uno stile di vita sano e attivo.